2009 / Cadenazzo (CH)


ll nuovo centro logistico-operativo della Federazione OrtoFrutticoli Ticinesi, sorge alle porte della zona artigianale e commerciale di Cadenazzo.

Il lotto designato all’intervento è delimitato sul lato est da un canale, che costituisce il confine geografico con la zona agricola mentre tutt’intorno si snoda lo splendido recinto delle montagne che racchiudono il Piano di Magadino.

Il nuovo edificio, posto su di un basamento in beton, è impostato su una tipologia distributiva a corte che permette di articolare intorno allo spazio centrale a tutta altezza, il blocco delle celle frigorifero e cuore dell’attività, i vari settori corrispondenti alle diverse fasi di lavorazione del prodotto.

La regolarità e compattezza della forma è rotta dall’innesto, sul fronte sud e in misura più debole su quello nord, di un blocco aggettante dove sono collocati gli uffici amministrativi e i servizi destinati al personale.

Questa parte oltre a connotare il fronte principale dell’edificio contribuisce a proteggere la sottostante zona di scarico merce.

La scelta della struttura costruttiva in legno insieme alla cura dei dettagli costruttivi, finalizzati alla riduzione delle dispersioni energetiche e all’ottimizzazione degli impianti, in base al recupero e riutilizzo del calore residuo, hanno permesso di raggiungere gli standarsds Minergie.

2011 / Stabio (CH)


L’intervento comprende due residenze monofamiliari site nella zona residenziale di Stabio.

Esso si propone quale occasione di lettura, interpretazione e definizione di una parte di città, assumendo i caratteri del luogo come temi della costruzione.

Particolare attenzione è data anche allo spazio esterno, sia esso privato (giardini) sia esso semi-pubblico (accessi e fronti).

Le due residenze sono disposte secondo un orientamento nord/sud compatibile con le giaciture già presenti sulla parte di territorio in cui esse si inseriscono. Ciò consente di sfruttare gli apporti passivi dell’energia solare contribuendo così al raggiungimento del confort abitativo.

La parte basamentale delle unità residenziali e più precisamente i loro piani terra, pur se disposti a quote diverse, si presenta come un unico elemento che, estendendosi da un confine all’altro, diventa ora muro di recinzione, ora elemento strutturale, ora edificio vero e proprio.

La costruzione dei piani superiori tanto delle pareti quanto delle solette è, per la costruzione denominata casa 1, in beton, per quella denominata casa 2 (casa nera), in struttura lignea.

2012 / Cadempino (CH)


Il progetto consiste nella ristrutturazione dei due immobili nel rispetto della loro tipologia e volumetria al fine di contribuire alla riqualificazione architettonica e rivitalizzazione del nucleo antico della cittadina.

A tal fine il progetto architettonico consisterà fondamentalmente in un consolidamento non invasivo dell’edificio principale, rispettoso delle tecniche costruttive, dei materiali di cui ha, fino ai giorni nostri, offerto testimonianza, ma allo stesso tempo non mimetico rispetto ad essi. Pertanto i nuovi interventi pur confrontandosi con la preesistenza sono calibrati in equilibrio dialettico con essa in modo da continuare a rendere l’edificio attraverso essi ancora testimone vivo del nostro tempo che lo attraversa.

Pertanto se si è intervenuto sull’edificio con interventi molto discreti e fondamentalmente funzionali a garantire la conservazione e quindi l’uso dell’edificio stesso, l’intervento sul volume accessorio è teso da un lato a chiarirne l’autonomia tipologica da quello principale, attraverso l’adozione di un linguaggio contemporaneo e dall’altro a migliorare la qualità dello spazio residuo sul lotto a tutto vantaggio non solo del privato, ma della collettività tutta che si troverà a godere di un altro tassello di qualità riconsegnato alla propria cittadina.


2013 / Stabio (CH)


L’intervento comprende due residenze monofamiliari site nella zona residenziale di Stabio.

Esso si propone quale occasione di lettura, interpretazione e definizione di una parte di città, assumendo i caratteri del luogo come temi della costruzione.

Particolare attenzione è data anche allo spazio esterno, sia esso privato (giardini) sia esso semi-pubblico (accessi e fronti).

Le due residenze sono disposte secondo un orientamento nord/sud compatibile con le giaciture già presenti sulla parte di territorio in cui esse si inseriscono. Ciò consente di sfruttare gli apporti passivi dell’energia solare contribuendo così al raggiungimento del confort abitativo.

La parte basamentale delle unità residenziali e più precisamente i loro piani terra, pur se disposti a quote diverse, si presenta come un unico elemento che, estendendosi da un confine all’altro, diventa ora muro di recinzione, ora elemento strutturale, ora edificio vero e proprio.





La costruzione dei piani superiori tanto delle pareti quanto delle solette è, per la costruzione denominata casa 1, in beton, per quella denominata casa 2 (casa nera), in struttura lignea.

2014 / Castel San Pietro (CH)


Una rete metallica percorre la casa nella sua verticalità. Dall’ingresso al piano terzo, la scala, accompagnata dall’intreccio delle maglie, dà la direzione al progetto: il vano si fa trasparenza. E il camino, fulcro della casa e luogo di riunione familiare, costituisce con la sua canna fumaria, il pilastro centrale intorno a cui tutto si sviluppa. Un grande lucernario riporta il cielo sotto terra.

2016 / Stabio  (CH)


L’intervento, posto nel nucleo di Stabio, è tutto centrato sulla relazione tra il nuovo e la preesistenza, sia essa manufatto che contesto, senza mai tradire nè l’autonomia delle parti e nè la relativa appartenenza alla cultura del proprio tempo.

L’intervento partendo dalla richiesta del committente, di ampliare la parte residenziale creando una più diretta relazione con il giardino, è teso a dare valore e chiara lettura, non snaturandone l’identità, non solo agli elementi tipologici della preesistenza, come la definizione del fronte da un lato sul cortile e dall’altro sul giardino (ex orto), ma anche degli elementi architettonici tipici degli insediamenti rurali quali il muro di cinta e il tetto, intorno ai quali si sviluppa il tema progettuale.

Due tipologie di giardino fanno da complemento all’edificio: il patio per il pranzo all’aperto sul versante nord, preferendo per questo la zona più ombreggiata, e il giardino vero e proprio sul versante sud, destinato ad una fruizione più libera.



2016 / Milano (IT)


2019 / Morbio Inferiore (CH)


L’intervento nasce per rispondere all’esigenza di ampliare la superficie abitabile in modo da rendere sostenibile l’adeguamento agli standards abitativi di una tipica residenza ticinese della prima metà del ‘900.

L’obiettivo del recupero della preesistenza è quello di tutelarne, nonostante le trasformazioni necessarie, il carattere tipologico, il suo rapporto con il paesaggio e la relazione con il giardino, tanto nella sua fruizione orizzontale, salvaguardando la possibilità che il nuovo appartamento al piano terreno goda di una relazione diretta con il giardino, che verticale, mantenendo l’edificio custode dell’unico collegamento possibile tra il piano della strada ed il giardino stesso.

Tale misura consente di tutelare il carattere squisitamente privato del giardino, mantenendolo isolato dalla strada alla stregua di un giardino segreto ad uso esclusivo di chi vi risiede.

Così oltre all’adeguamento degli standards energetici (ricorrendo a: coibentazione del tetto, isolamento delle pareti contro terra prospettanti su vani abitabili, sostituzione degli infissi, dotazione di un impianto ad energia rinnovabile per l’approvvigionamento di acqua calda sanitaria) e dell’impianto elettrico, all’ammodernamento delle finiture (rifacimento degli intonaci, sostituzione delle pavimentazioni, delle porte interne, delle protezioni solari) e degli apparecchi d’uso (sanitari, cucine, portoncini  d’ingresso), l’intervento architettonico si focalizza su due punti:

•    il recupero del sottotetto, reso possibile grazie alle generose altezze del colmo e alla formazione di due abbaini che ne hanno migliorato la vivibilità nella zona giorno,

•    la trasformazione del piano alla quota del giardino, attualmente destinato a locali accessori (depositi, cantine, impianti), in piano abitabile con fruizione diretta del giardino.